Associazione tutela del patrimonio storico della Val Divedro


il contrabbando

Poche sono le fonti di stampa accessibili su questo aspetto, direi economico e culturale, che ha caratterizzato, sia nel regno che nella repubblica, le zone di confine italiane, e dell'Ossola in particolare. Non e' possibile raccontare la storia di questa valle, e ignorare gli aspetti e le conseguenze del contrabbando storico o antico, non confrontabile o paragonabile con gli aspetti odierni. Ricordiamo il monumento del contrabbandiere a Gondo e le festa annuale in Vall'Anzasca.

Una recente pubblicazione, basata su numerose interviste dell'autore, e su centinaia di fonti bibliografiche (riportate nel libro) e ricerche d'archivio; e' Contrabbandieri, di Erminio Ferrari, Tarara' Edizioni, 2a edizione ampliata e illustrata, 2000, che presenta una vasta panoramica di situazioni umane: fa pensare al racconto della guida-contrabbandiere al Teodulo di Giacosa nelle Novelle (o Racconti) Valdostani, se non fossero fatti reali.

Al lettore fare le proprie considerazioni, comunque, da altra fonte, agli inizi degli anni 60, il viaggio di un "trasportatore" veniva rimunerato con 12.000 lire, quando il salario mensile in fabbrica a Milano era di 40.000 lire. Una ragione dello smettere, era sentirsi sparare addosso.

L'attualita' dell'argomento, nei suoi aspetti storici, e' testimoniato anche dalla trasmissione "Alpinisti senza frontiere" trasmesso da Rai 3 il 9.4.2002, con ripese nel canalone della "Giurva", da Gondo a Bugliaga Dentro, menzionata sull'Eco Risveglio del 18/4/2002 con la foto della guida A.D.P. nel canalone ad accompagnare la troupe.

Tornando al libro, in una piantina d'insieme, vengono identificati 36 passaggi d'alta quota nell'Ossola, dei quali rilevanti per la zona il canale di Gondo e la Bocchetta d'Aurona, e ai margini il passo di Monscera, la Bocchetta di Camona e il passo Cornera.
Al canale di Gondo si riferisce la Guide des Alpes Valaisannes di Maurice Brandt del 1991, pag 638,che lo definisce come canale dei contrabbandieri con passaggi di II e un passo di III, con attrezzature metalliche e non, in luogo, per agevolare il superamento dell'ultimo camino.

L'Alvazzi nella sua guida del 1913, citando le vie di comunicazione e i passi, informa che ... altri passi vi sono, ma poco frequentati e piu' adatti a cacciatori e contrabbandieri che a turisti,: percio' li trascuriamo ...

bricolla Attrezzi del contrabbandiere Al centro una bricolla, rifatta recentemente con le stesse modalitą dell'originale. Non ne troverete di originali, perchč dopo l'uso venivano bruciate, per non avere materiale compromettente. Erano fatte con i sacchi del caffč, gią pronte nel magazzino di Briga, il trasportatore confezionava in una decina di minuti gli spallacci adatti alla sua taglia, la bricolla veniva portata alta. Il materiale per il confezionamento era disponibile in loco, insieme al bastone che si vede a destra, molto lungo per aiutare a mantenere l'equilibrio nei ripidi pendii, e come appoggio per riposarsi nelle soste.
La piccola busta blu nel centro era portata al collo, per non essere perduta nel caso si dovesse mollare il carico. Conteneva i documenti che andavano mostrati ai doganieri svizzeri "... ancora a funghi? ..". Su 500 viaggi, il carico poteva essere mollato due volte.
La remunerazione era di 15.000 a viaggio per un carico di 900 pacchetti: valore per stare sotto ai 15 kg di tabacco, al di sopra scattavano sanzioni penali. Meno dell'1% della popolazione era dedita a tempo pieno a questa attivitą, terminata intorno al 1967 perchč non pił remunerativa.
Nonostante siano passati 40 anni, pochi, su richiesta diretta, ammetteranno l'attivitą, ne va rispettato il riserbo.



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Pagine tenute da Rodolfo Pardi.
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